Non so se è perché anch'io ho un cane che oggi ha 15 anni ed è una vecchietta che però ancora mi sa riempire tanto la giornata anche se ormai è più il tempo che dorme, ma è così spesso il filo che ci unisce, che vorrei solo riuscisse a comunicare con me. Già nel '69, questo autore a me sconosciuto, aveva trovato la soluzione: la trasmissione del pensiero! In un mondo post apocalisse, i sopravvissuti vivono in un ambiente così diverso e violento dove solo una profonda amicizia ti mantiene viva la speranza per continuare. Ma tra le mille prove che i due amici (cane e ragazzo) devono superare (metto prima il cane perché fa un po' le veci del genitore, di quello che la sa lunga e spesso deve correggere il ragazzo affinché non si cacci nei guai, cosa inevitabile nell'indole incontrollabile degli adolescenti) ce n'è una imprevista, quella dell'amore per una splendida ragazza, che porterà Vic a fare una scelta estrema, tanto estrema da annichilirlo e farlo allontanare per sempre dalla realtà. Al di là della bella storia da leggere, quello che più mi ha stupito, è la capacità dell'autore, a dispetto del mezzo secolo passato, di avermi fatto provare i brividi per un mondo apocalittico, un'umanità allo sbando dove è facile perdersi e fare scelte sbagliate o, forse, sarebbe più giusto dire che quando si è davanti ad un bivio che ti obbligherà a perdere qualcosa che ami, qualunque sia la tua scelta, forse te ne rimane un'altra, più difficile ma inevitabile, per il riscatto. IMPERDIBILE!
